Questo libro a stampa è stato pubblicato a Venezia nel 1477: si tratta di un commento agli Analitici posteriori di Aristotele, redatto dall'umanista Paolo Nicoletti, meglio noto come Paolo Veneto, nel 1406. Decenni dopo, quest’opera è stata pubblicata, segnando un momento significativo per la diffusione della cultura umanistica.
Paolo Veneto, figura importante dell’umanesimo, fu frate eremitano e docente universitario, con studi a Oxford e lunghi anni di insegnamento a Padova. Il libro riflette la transizione tra manoscritto e stampa: realizzato con caratteri mobili, si ispira visivamente agli antichi manoscritti, con elementi decorativi come iniziali rosse e blu e margini ampi. La miniatura sulla prima carta, di fattura ferrarese, raffigura una lepre in un paesaggio naturale e testimonia l’uso di materiali pregiati come l’oro in foglia e una carta di alta qualità.
Il volume giunse in biblioteca nel 1958, proveniente della libreria di Giuseppe Locatelli, già direttore della biblioteca dal 1927 al 1938. Esso faceva parte della collezione dei fratelli Piatti, realizzata ai tempi delle soppressioni conventuali in età napoleonica, acquistata dalla nobildonna Antonia Suardi Ponti ad un’asta nel 1897 per assicurarla alla città.
Expositio in Analytica Posteriora Aristotelis di Paolo Veneto
Anno di realizzazione - 1477
Nonostante il tempo, il libro è ben conservato grazie a interventi di restauro discreti. Il dorso è stato rifatto in stile originale, con decorazioni a secco, mentre le bindelle e le contrograffe sono state restaurate, sebbene posizionate in modo insolito sul piatto anteriore, in contrasto con la tradizione italiana.
Questo prezioso volume rappresenta un esempio straordinario della cultura tipografica del Quattrocento e del passaggio dal manoscritto alla stampa, unendo tradizione e innovazione in un oggetto di grande valore storico e artistico.
