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Nel 1893 Paolo Gaffuri fonda l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche, trasformando Bergamo in un punto di riferimento per l’editoria d’arte. Partendo da una piccola tipografia, la Gaffuri e Gatti, il fondatore avvia collaborazioni con incisori e artisti per la produzione di calendari, almanacchi e altri lavori caratterizzati da una veste grafica curata e innovativa. Questo approccio pionieristico trova la sua massima espressione nella pubblicazione Emporium. Rivista mensile illustrata d’arte, letteratura, scienze e varietà, che si distingue non solo per i contenuti culturali e artistici, ma anche per il suo impatto visivo. Le copertine della rivista, realizzate da artisti contemporanei di rilievo, spaziano tra diversi stili, dall’Art Nouveau al Déco, fino al Cubismo e al Futurismo. Nel caso del numero di dicembre 1927, la copertina firmata da Fortunato Depero è un esempio emblematico della modernità e della forza grafica del progetto editoriale.

Per impostare Emporium come una rivista moderna e cosmopolita, Gaffuri si ispira alle pubblicazioni artistiche inglesi, francesi e tedesche, più attente alle tendenze internazionali rispetto alla scena editoriale italiana dell’epoca. Questo studio lo porta a valorizzare non solo i testi, scritti da letterati di rilievo, ma anche l’uso delle immagini, con una forte attenzione alla fotografia e alla grafica, strumenti che conferivano agli articoli una forza comunicativa unica. Grazie alle sue relazioni personali, Gaffuri riesce a coinvolgere scrittori e artisti di prestigio, rendendo la rivista un prodotto di alto profilo culturale e artistico.

Rivista Emporium

Anno di realizzazione - 1895 - 1964

Tuttavia, l’attenzione di Gaffuri per la qualità e il prestigio delle pubblicazioni, spesso orientate verso un pubblico di nicchia, porta a tensioni con il consiglio d’amministrazione dell’Istituto. La scelta di privilegiare volumi d’arte costosi e complessi, unita alle difficoltà economiche, causa il suo allontanamento nel 1915, segnando una svolta nella storia della rivista. Dopo la sua uscita, Emporium tende a riflettere maggiormente l’identità locale, con un focus su Bergamo come centro culturale, piuttosto che mantenere l’approccio cosmopolita e innovativo voluto da Gaffuri.

Nonostante questa evoluzione, Emporium continua a distinguersi per la qualità grafica e fotografica, mantenendo vivo il legame tra arte e editoria. La rivista rappresenta un esempio significativo di come l’immagine e l’estetica possano trasformare un prodotto editoriale in un’opera d’arte, lasciando un segno nella storia culturale di Bergamo e oltre. L’eredità di Gaffuri e del suo lavoro con Emporium rimane un modello di equilibrio tra arte, comunicazione e innovazione editoriale.

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